"Rimandati a settembre" ... un'occasione per l'eLearning nella scuola

"Rimandati a settembre" ... un'occasione per l'eLearning nella scuola

di Pierfranco Ravotto -
Numero di risposte: 16
Ho inviato il sottostante messaggio in Comunità italiana, nel sito SLOOP. E si è avviata una discussione. Ma mi sembra il caso di proporla anche qui.

Come noto il ministro Fioroni ha emesso, in data 3 ottobre, un decreto con cui:
  • definisce l'obbligo per le scuole di formulare
    • un piano di attività di recupero da attuare dopo gli scrutini intermedi,
    • un piano di attivtà di recupero da attuare durante i mesi estivi;
  • reintroduce il "rinvio a settembre": allo scrutinio di fine anno si può essere promossi, non promossi oppure il giudizio può essere sospeso a dopo la verifica del recupero (prima dell'inizio dell'anno successivo).
A mio parere - ho scritto in merito un documento che allego - il ricorso alla formazione in rete potrebbe risolvere molti dei problemi che si aprono:

L'uso della rete (e di materiali didattici multimediali/interattivi) permette:
  • il superamento delle barriere di spazio e di tempo: non è necessario che gli studenti e il docente si trovino nello stesso luogo nello stesso momento;
  • l'adeguamento ai ritmi del singolo: ogni studente può soffermarsi su ogni argomento di studio o esercizio da svolgere per tutto e solo il tempo che gli serve;
  • la personalizzazione del percorso di studio: ogni studente, in base alle proprie esigenze e ai consigli del docente, può scegliere gli argomenti da affrontare o la metodologia con cui affrontarli;
  • l'attivazione di meccanismi di coinvolgimento attivo che favoriscono l'apprendimento: la presenza di audio e di video, di animazioni, di test con autocorrezione, di simulazioni che permettono di manipolare e osservare, sono tutti strumenti che favoriscono un atteggiamento attivo che produce un apprendimento non semplicemente mnemonico;
  • l'assistenza individualizzata da parte del docente: ogni studente può porre domande senza esser in questo frenato né da limiti di tempo né da una maggior prontezza o "prepotenza" dei compagni; il docente può esaminare risposte ed esercizi di ogni componente del gruppo e fornire ad ognuno le indicazioni necessarie;
  • il confronto e il sostegno del gruppo di pari: le attività anche individuali avvengono in un contesto comune in cui ognuno può imparare anche dal lavoro e dagli errori dei compagni e può ricevere sostegno e rassicurazioni dal gruppo.
Inoltre la predisposizione di attività di recupero in rete ha il forte vantaggio della replicabilità. Lo stesso corso (ambiente, percorso formativo, materiali didattici) utilizzato per una classe può essere riutilizzato per un'altra, quanto preparato per un recupero durante l'anno può essere riutilizzato per il recupero estivo.

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Re: "Rimandati a settembre" ... un'occasione per l'eLearning nella scuola

di ALESSANDRO GIORNI -
Condivido, e promuovo: www.edocet.net si basa proprio su questa "filosofia"
In riposta a ALESSANDRO GIORNI

Re: "Rimandati a settembre" ... un'occasione per l'eLearning nella scuola

di Pierfranco Ravotto -
Ne abbiamo parlato in gennaio ad un convegno indetto dal CIDI a Milano. Questo il mio intervento sulla questione:

Intervento al convegno CIDI

(cliccare sull'immagine per andare su SlideShare, slide e audio)
In riposta a Pierfranco Ravotto

Re: "Rimandati a settembre" ... un'occasione per l'eLearning nella scuola

di M.Vittoria Valente -

Leggo e ascolto solo in questo momento, purtroppo con molto ritardo, il suo intervento.

Condivido tutte le sue interessanti considerazioni e come lei ho dubbi soprattutto sulla preparazione culturale degli insegnanti, preparazione culturale che, nella maggior parte dei casi, resta immobile, chiusa, ostinata a sopravvivere con il minimo sforzo.

M.Vittoria

In riposta a M.Vittoria Valente

Re: "Rimandati a settembre" ... un'occasione per l'eLearning nella scuola

di Giovanna Mauri -
Non condivido per nulla questa osservazione. La scuola non va, allora é colpa degli insegnanti. Frasi sentite  da genitori  latitanti o da chi è latitante nella società. Uso Moodle a scuola ad integrazione dell'attivtà didattica che  ogni giorno mi sforzo di condurre con dignità. Sono una insegnante che ha imparato ad usare Moodle nelle lunghe vacanze di Natale (anno  2004), quelle vacanze che vengono viste come uno dei privilegi degli insegnanti e che, spesso invece, vengono  impegnate anche per aggiornarsi, per programmare l'attività didattica.
Cerchiamo di capire meglio cosa effettivamente non funziona nella scuola e come poter intervenire senza far ricadere, ad ogni pie' sospinto, la colpa sugli insegnanti. La strategia dell'attacco sembra uilizzata da chi non vuole che le cose migliorino. Chissà perchè la casta dei dirigenti della scuola non viene mai toccata. Non si dice che il pesce puzza dalla testa?
In riposta a Giovanna Mauri

Re: "Rimandati a settembre" ... un'occasione per l'eLearning nella scuola

di Maria Grazia Gallo -

Anch'io sono un insegnante che ha imparato a usare Moodle e tanti altri strumenti informatici utilizzando ore e ore a casa propria , nelle vacanze di Natale, nelle vacanze estive, nei pomeriggi a casa e .... nelle notti a casa. Però mi rendo conto che la maggiornza degli insegnanti è restia a mettersi in gioco, a provare cose nuove, a occupare il proprio tempo per imparare a usarle e a proporle. Nella mia scuola su 150 insegnanti, esagerando siamo in 10 ad avere questa disponibilità (insegno in una scuola tecnica !!). Quando provo a coinvolgere gli altri percepisco una sensazione di fastidio, spesso neppure tanto nascosta. Purtroppo questa è la realtà, purtroppo non so quanto potrà cambiare in futuro perchè anche gli insegnanti giovani che arrivano (io ho 52 anno, quindi ormai faccio parte di quelli che si avviano verso l'uscita malgrado la mia voglia di fare e di sperimentare) tendono a riproporre il modello che conoscono, con pochissime varianti.

Nessuno vuol far ricadere la colpa della scuola che non va solo sugli insegnanti, ma non possiamo certo negare che sono "assolutamente conservatori". Mai lasciare il vecchio per il nuovo, mai rischiare, mai mettersi in gioco veramente: eccetto una piccola minoranza che è quella che "spinge" questo baraccone che è la scuola (e sa spingere anche bene visto che non mi senbra che le iniziative manchino ).

In riposta a Giovanna Mauri

Re: "Rimandati a settembre" ... un'occasione per l'eLearning nella scuola

di M.Vittoria Valente -

So che le mie affermazioni sull’immobilità culturale degli insegnanti sono apparse dure, ma non era mia intenzione colpevolizzare la “nostra categoria”: sono insegnante anch’io.

Anch’io passo la maggior parte del mio tempo libero, delle serate e delle vacanze a studiare,  ad aggiornarmi, a scoprire cosa c’è di nuovo, e tutto questo lo faccio con immensa gioia e piacere.

Uso Moodle nella mia scuola per molte interessanti attività e i ragazzi ne sono entusiasti.

Ma vedo, attorno a me, tra i miei colleghi disinteresse e diffidenza.

Nella mia scuola siamo poco più di 60 e solo in 4 ci siamo accorti che qualcosa sta cambiando!

Vedo, però, un piccolo spiraglio di luce. Da circa due anni  l’USR ha avviato, nella mia regione, un progetto, per la creazione di “Aule virtuali” nelle scuole elementari, medie e superiori,  che sta cominciando a dare risultati insperati.

Ce la farà Moodle a scuotere finalmente i più restii?

In riposta a M.Vittoria Valente

Re: "Rimandati a settembre" ... un'occasione per l'eLearning nella scuola

di Gianni Marconato -
Sono piuttosto perplesso su questa impostazione. Le tecnologie non hanno mai risolto nessun problema scolastico-didattico. Se vi è carenza di competenza didattica, non sono certamente le tecnologie a risolverlo. Con o senza le tecnologie il problema rimane. Se ci sono problemi organizzativi, di cultura, di competenza, di atteggiamento .... è illusorio ed ingenuo pensare che le tecnologie possano essere il cavallo di troia attraverso cui far passare innovazioni e cambiamenti. Nel caso di miei lavori, le tecnologie hanno avuto successo dove lo stesso sarebbe stato ottenuto anche senza di esse. Questa mia è una riflessione ponderata e, per non generare equivoci, io sono uno che crede nel valore didattico delle tecnologie. Ma con un altro approccio.
In riposta a Gianni Marconato

Re: "Rimandati a settembre" ... un'occasione per l'eLearning nella scuola

di M.Vittoria Valente -

Anch’io penso che non si possano risolvere problemi scolastico-didattici con le tecnologie, né che queste servano a dare competenze didattiche agli insegnanti  se dietro e alla base non c’è ben altro.

Insegno da diversi anni con colleghi di corso, intendo il consiglio di classe, che non hanno conoscenze e competenze tecnologiche di nessun tipo, eppure lavoriamo tutti in grande sintonia e cerchiamo di farlo bene.

Ma possiamo trascurare di seguire e direi anche di controllare gli studenti che oggi usano altri linguaggi e altri modi di comunicare? Quanti di noi si stanno preparando a farlo?

In riposta a M.Vittoria Valente

Re: "Rimandati a settembre" ... un'occasione per l'eLearning nella scuola

di Edoardo Montefusco -
Sì, però scusate: secondo voi oggi un ragazzo segue con più interesse una lezione tradizionale o una lezione con Learning Object alla lavagna interattiva?
In riposta a Edoardo Montefusco

Re: "Rimandati a settembre" ... un'occasione per l'eLearning nella scuola

di ALESSANDRO GIORNI -
Forse il nodo del problema è la definizione terminologica che adottiamo.
Se ciascuno di noi dicendo "lezione tradizionale" intende qualcosa - lezione frontale - contrapposto a "lezione con lavagna interattiva/con le tecnologie" che è diverso da cosa intendono gli altri, la discussione non può che girare su se stessa a vuoto, e non scalfire la massa di colleghi che - come diceva qualcuno qui dentro - ti guarda con diffidenza quando proponi di usare moodle, come pure flickr, youtube, un wiki (ho fatto questa esperienza proponendo con circolare vidimata dalla presidenza della mia scuola di incontrare colleghi interessati a vedere come si usano gli strumenti sopra citati: il commento è stato chiedere se non fosse un pesce d'aprile).
Allora, "lezione tradizionale" può essere di una noia mortale: se "io-docente" parlo parlo parlo e "tu-alunno" ascolti ascolti ascolti" (a parte che nel caso delle lingue straniere questo meccanismo ha una sua funzionalità specifica che non va dimenticata).
Una "lezione tradizionale" può essere resa "interattiva" - e dirò cose banali, ma da quelle si parte - ponendo domande su cose nuove sulle quali gli alunni proporranno loro risposte (giuste o sbagliate non importa, poi si controlla), oppure prendono i "materiali didattici" proposti e li riutilizzano in modo alternativi, e cosi via.
Uso spessissimo l'aula computer per le mie lezioni di lingua, NON abbiamo una LIM ma un buon proiettore fisso a parete, che in alcuni momenti assolve le funzioni di una lavagna classica senza gesso, gli alunni in quel caso sono meno attenti? tutt'altro.
Uso moodle (ne ho già parlato in altri thread) e trovo che anche in piccoli percorsi - una ricerca guidata su una città, rispondere a domande in lingua in modi variamente articolati, risolvere un problema posto in forma di mappa mentale - il forum sia uno strumento utilissimo - giusto per dirne uno di quelli che uso di più. Gli alunni stanno svolgendo una "lezione tradizionale"? Apparentemente sì, l'attività si poteva fare in altri modi e altri percorsi, profondamente no, perchè c'è l'immediatezza di qualcosa che "tu-alunno" hai fatto, che si vede subito, e che si può confrontare e far valutare ai tuoi compagni.
In riposta a ALESSANDRO GIORNI

Re: "Rimandati a settembre" ... un'occasione per l'eLearning nella scuola

di Edoardo Montefusco -
<<"Se ciascuno di noi dicendo "lezione tradizionale" intende qualcosa - lezione frontale - contrapposto a "lezione con lavagna interattiva/con le tecnologie...>>

No: io intendo contrapporre lezione con le tecnologie a lezione senza le tecnologie.
La lezione frontale spero sia sparita da un pezzo.

La lezione con LO e LIM era solo un esempio; se tu usi moodle e il forum e quant'altro, allora utilizzi le tecnologie.

Non sto dicendo che senza tecnologie non si possa essere bravi insegnanti o eccellenti studenti.
Voglio intendere che secondo me (e non solo, mi pare) un digital native probabilmente trova più interessante una lezione strutturata secondo un codice comunicativo che tenga conto delle nuove tecnologie.
Altro, poi, è valutare come sia stata "disegnata" quella lezione.

E altro ancora è il costruttivismo, con o senza TIC.
In riposta a Edoardo Montefusco

Re: "Rimandati a settembre" ... un'occasione per l'eLearning nella scuola

di Gianni Marconato -
Edoardo, per usare i tuoi termini: io credo che un ragazzo "segua" con più interesse una "lezione tradizionale" che una con il "learning object alla lavagna interattiva". Almeno, nel primo caso ha a che fare con un essere umano
Gianni
In riposta a Gianni Marconato

Re: "Rimandati a settembre" ... un'occasione per l'eLearning nella scuola

di Edoardo Montefusco -
Gianni, a tenere la lezione alla lavagna interattiva non necessariamente deve essere un robot (almeno per ora ammiccante), checché ne pensino all'Università di Osaka.
In riposta a Edoardo Montefusco

Re: "Rimandati a settembre" ... un'occasione per l'eLearning nella scuola

di M.Vittoria Valente -

Vorrei fare il punto della situazione, perché mi sembra che stiamo procedendo, me compresa, a zig zag.

E vorrei farlo prendendo spunto da un esempio di lezione tradizionale, che non è semplicemente, come dice bene Alessandro, io parlo…parlo… parlo e tu ascolti (in genere una sola volta) e da una lezione semplice, ben organizzata e integrata, nella fase di consolidamento o di recupero o di sostegno da un bell’esempio di oggetto didattico. Vedi sito sloop: http://www.sloopproject.eu/

LO: la proporzionalità diretta.

Insegno matematica nella scuola media. Argomento della lezione: la proporzionalità diretta.

Descrivo, per non annoiare, solo un piccolo segmento della lezione.

Disegniamo, io e tutti i componenti della classe che sono in media circa 25, dei rettangoli, aventi tutti la stessa altezza ma con diversa misura della base.

Di sicuro devo cominciare a trascurare le lunghezze con misure del tipo 2,3 cm  3,57 cm  4,589 cm. ecc.

Qualche piccolo intoppo: prof ho dimenticato il righello, si è spuntata la matita…chi mi presta un temperamatite? prof ho sbagliato il disegno posso usare il correttore? quanti cm l’altezza? domanda ripetuta circa 6 o 7 volte. posso usare la calcolatrice? prof posso andare al bagno?

La lezione continua, i ragazzi sono consapevoli di quello che stanno elaborando, sono impegnati ad osservare, a riflettere, a porsi delle domande e a cercare delle risposte. La lezione, o parte della lezione termina. Tutto bene.

Ma nella fase in cui si passa agli esercizi di controllo, di verifica, di autovalutazione, di recupero o di consolidamento cosa facciamo?

Ricominciamo daccapo? E, inoltre, non è forse una fase in cui lo studente deve lavorare soprattutto in autonomia e deve dialogare con l’oggetto di studio? Parlo quindi di linguaggio di comunicazione dei ragazzi, o più precisamente di interazione, ma non riferendomi a quella tra studente e insegnante ma tra lo studente e l’oggetto di studio.

Sono sicura che con i mezzi tradizionali  posso ottenere sempre buoni risultati? In molti casi sicuramente sì, in altri ho qualche dubbio.

E che dire poi del vantaggio di poter personalizzare gli interventi di recupero con LO e di poter disporre di questo materiale didattico con un semplice click?

L’oggetto didattico che ho trovato nel sito Sloop  mi sembra un ottimo e valido aiuto, senza escludere, peraltro, tutti gli interventi utili al raggiungimento dell’obiettivo.

Ritorno alla considerazione da cui sono partita: quanti di noi, insegnanti delle scuole italiane, sono aperti e disponibili, se non altro, a provare?

 

In riposta a Pierfranco Ravotto

Re: "Rimandati a settembre" ... un'occasione per l'eLearning nella scuola

di lorella de giorgio -
Sicuramente la possibilità di lavorare in un'aula virtuale per il recupero estivo sembra aprire un via d'uscita alla necessità di dover attivare contemporaneamente più corsi per gli studenti con il giudizio sospeso. Ma come concretamente si può quantificare l'impegno degli insegnanti ?