Intervista a e-socrates

Intervista a e-socrates

di Carlo Gandolfi -
Numero di risposte: 9
Per non allungare troppo il precedente thread usare moodle a scuola (ma che si riallaccia agli argomenti ivi trattati) vi segnalo questa intervista ai promotori di e-socrates (sito con piattaforma moodle) apparsa il 18 cm. su Punto Informatico dal titolo: Free e-learning per tutti.
Media dei voti:  -
In riposta a Carlo Gandolfi

Re: Intervista a e-socrates

di Paola Streibelt -

Caro Carlo,

ti ringrazio per il link interessante. La filosofia del free eLearning é simpatica. Ma non penso che sia un'idea che presenterei volentieri ai miei etrainer.

Per quale ragione? Beh, dí ai professori dell' universitá, per esempio, che d'ora in poi non ricevono piú stipendi, perché adesso si comincia con il free insegnamento (mi ricorda un pó Cuba).

Loro cosa mangeranno? I free spaghetti o gli spaghetti virtuali winken ?

I nostri etrainer hanno questa formazione professionale e sono contenti di poterci vivere.

Penso che sia legittimo e sacrosanto farsi pagare dei servizi ad alto livello, perché questo é lavoro. Noi offriamo i corsi liberi e gratuiti per tutti i disoccupati e scontati per coloro che sennó non se li possono permettere (studenti, militari, ecc.).

Comunque non so se non leggi tra le righe dell'intervista, il problema del sito: i tutori non sono pagati, i gestori guadagnano con il supporto e l' hosting. Per loro il sito é pubblicitá che genera traffic e proprio a buon mercato. Beh, non so se mi spiego....

Saluti cari

Paola

In riposta a Paola Streibelt

Re: Intervista a e-socrates

di Carlo Gandolfi -
Premesse:
  1. Non credo che l'e-learning possa mai sostituire le attività d'aula, il rapporto reale/analogico (non digitale) docente/discente è insostituibile.
  2. Dell'e-learning distinguiamo:
    1. i materiali e i test disponibili sulle piattaforme LMS
    2. l'attività di tutoring svolta dal docente per gli stuenti/corsisti.
Io mi riferisco alla prima, la seconda (quando gratuita) è attività filantropica.

Per quale ragione? Beh, dí ai professori dell' universitá, per esempio, che d'ora in poi non ricevono piú stipendi, perché adesso si comincia con il free insegnamento (mi ricorda un pó Cuba).
Loro cosa mangeranno? I free spaghetti o gli spaghetti virtuali
winken ?

Sono le stesse cose che alcuni obiettano al Software Libero e Opensource.

Per quanto riguarda il "free insegnamento" quello esiste già, si chiama scuola pubblica, e questo fino a quando esisteranno stati che la sostengono; io sono docente di scuola superirore e ricevo uno stipendio per insegnare ai miei allievi che possono usufruire (quasi gratuitamente) dei miei insegnamenti (e questo è nella costituzione, Art. 33: http://www.quirinale.it/costituzione/costituzione.htm).

Il vantaggio dei sistemi telematici è che vi possono essere più informazioni/conoscenze disponibili. Questo sigifica che ci può essere maggiore conoscenza che circola.
Siamo all'inizio di una nuova era di comunicazione come quando venne inventata la stampa; cosa sarebbe accaduto se i libri non fossero circolati, se non fossero esistite le biblioteche?

Quindi perchè ci deve essere differenza tra il learning e l'e-learning?
Forse gli studenti non si sono mai scambiati appunti, non hanno mai fatto registrazioni delle lezioni e la loro relativa "sbobinatura"? I docenti non hanno mai distribuito dispense (alcune volta vendute anche a caro prezzo, ben superiore al costo del materiale). Queste non sono solo tecniche "obsolete" per lo stesso obiettivo: trasmettere la conoscenza.

Penso che sia legittimo e sacrosanto farsi pagare dei servizi ad alto livello, perché questo é lavoro.

D'accordo, penso che il nostro contendere verta solo sul fatto:
CHI deve pagare questo lavoro
.

Se sei un ente privato che sviluppa un suo modello di business son d'accordo, ma se sei finanziato da un ente pubblico ritengo che il tuo prodotto debba essere fruibile.

Tengo solo al fatto che non venga pagato due volte. In dettaglio questa posizione è bene espressa e portata avanti dal gruppo Scarichiamoli.

Ripeto, io sono un docente, ricevo uno stipendio, uso moodle per fare le mie lezioni, sono in rete diponibili per tutti. Ieri usavo gesso e lavagna, dispense e fotocopie, lucidi e diapositive; oggi uso il computer, la rete, la multimedialità.
In questo modo il mio materiale è più facilmente fruibile e, forse, può servire oltre che ai miei studenti anche ad altri. (Questo per libera scelta mia, non sto obbligando nessuno).
E' il famoso esempio dello scambio delle idee e delle cose, se mi dai la tua bicicletta siamo sempre con una bicicletta sola, se mi dai una tua idea, siamo con una idea ciascuno. Sarò idealista ma il sapere è cumulativo, più conoscenza è a disposizione, più nuova conoscenza si può costruire; sappiamo che il sapre cresce per libera circolazione ed oggi siamo in un priodo in cui il vento soffia in modo contrario.

Non dimentichiamo comunque che l'e-learning non è solo materiale/test online, ma il suo vero valore aggiunto è il tutoring (online o meno), quello che migliaia di docenti fanno ogni giorno "analogicamente" con i loro studenti.

Comunque non so se non leggi tra le righe dell'intervista, il problema del sito: i tutori non sono pagati, i gestori guadagnano con il supporto e l' hosting. Per loro il sito é pubblicitá che genera traffic e proprio a buon mercato. Beh, non so se mi spiego....

Si è vero, ma dicono anche che vorrebbero "concentrare" le risorse, che sono molto diperse nella rete. Quanto materiale didattico esiste ed è disperso nei meandri del web? Ma questo soltanto perchè siamo ai primordi di questa tecnologia.

Conclusione:
Se tutto il mondo fosse come Cuba: sole smile, mare cool, musica wide eyes, rum tongueout...
peccato che Cuba non sia così (ma almeno 1 Cuba nel mondo ci vuole),
qui a Milano oggi è così grigio che a mezzogiorno devo accendere la luce in casa sad.

In riposta a Carlo Gandolfi

Re: Intervista a e-socrates

di Paola Streibelt -

Caro Carlo,

ti ringrazio sentitamente per la tua risposta chiara e sincera e mi fa piacere di risponderti che condivido al 100% la tua opinione:

  1. Non credo che l'e-learning possa mai sostituire le attività d'aula, il rapporto reale/analogico (non digitale) docente/discente è insostituibile.

Lo penso anch'io.

  1. Dell'e-learning distinguiamo:
    1. i materiali e i test disponibili sulle piattaforme LMS
    2. l'attività di tutoring svolta dal docente per gli stuenti/corsisti.
Io mi riferisco alla prima, la seconda (quando gratuita) è attività filantropica.
OK!

Il vantaggio dei sistemi telematici per la disseminazione des sapere é enorme. Il materiale digitale giá accumulato raggiunge giá dimensioni mai avute nell' archiviamento del sapere su questo pianeta.

Noi siamo una ditta privata, facciamo esclusivamente blended learning con Moodle come appoggio online e possiamo permetterci di offrire alcuni corsi gratis in rete, perché:

1. Sappiamo che, anche se il materiale ci viene copiato e rivenduto sotto mano, la qualitá dei nostri corsi é data dall' avvenimento "live" di gruppo, che, come etrainer specializzati, sappiamo avviare e far "svolgere" in maniera ottimale.

2. Siamo contenti, che il sapere si moltiplichi anche cosí.

Vorremmo fare molto di piú. Purtroppo non c´e´possibile, perché per molti materiali multimediali abbiamo dovuto comprare delle licenze "strozzine" che ci consentono di supportare solo un determinato numero di users contemporaneamente.

Se noi produrremmo tutti i materiali da soli, i nostri corsi diventerebbero troppo costosi e perció anche troppo cari per gli utenti....

Per questo il progetto eContent: Una biblioteca europea aperta a tutti con la licenza open source che permetta l'utilizzo consapevole e reciproco anche ai  produttori e a tutti gli enti pubblici, se il prodotto viene offerto gratuitamente.

ma dicono anche che vorrebbero "concentrare" le risorse, che sono molto disperse nella rete....

Tra il dire e il fare c' é di mezzo il mare lächelnd. Il problema deve essere risolto in maniera attiva e professionale.

Quanto materiale didattico esiste ed è disperso nei meandri del web?

Ci sono giá dozzine di progetti EU che producono da anni materiali multimediali, ma questi dove sono?

Ma questo soltanto perchè siamo ai primordi di questa tecnologia.

Certo, specialmente dal punto di vista socio-economico e non di quello della produzione o della tecnologia.

La Società della Conoscenza sarà degna del proprio nome, soltanto se sarà una Società in cui il sapere sarà di tutti e per tutti.

Adesso abbiamo perlomeno CHI PAGA to increase multilingual and multicultural use and re-use of quality content. Allora, rimbocchiamoci le maniche (non é solo una sfida):

Vogliamo chiamarla Cuba libre winken ? Oppure eCuba?

Saluti cari dal cuore (italiano) della Germania

Paola Streibelt

In riposta a Paola Streibelt

Re: Intervista a e-socrates

di Carlo Gandolfi -
...perché per molti materiali multimediali abbiamo dovuto comprare delle licenze "strozzine" che ci consentono di supportare solo un determinato numero di users contemporaneamente.

Per prima cosa occorre dotarsi di strumenti adeguati (free e multipiattaforma) per produrre contenuti multimediali in modo che tutti possano utilizzarli sia lato user sia lato "editing".
Riguardo l'ECDL, c'è la suite su cui lavorare (OpenOffice 2.0 è stata appena rilasciata), c'è la struttura/piattaforma per erogare i corsi (scorm/moodle), mancano tools per realizzare prodotti multimediali.
Portroppo io non ne ho ancora trovati, come dicevo in un altro post conosco alcuni screenrecorder free e solo un tool che permette di realizzare dei video tutorial in Flash che si chiama wink (alcuni miei videotutorial li puoi trovare qui e qui).
Wink non è Open, ma se avessi i soldi lo comprerei per rilasciarlo sotto una licenza OSI o GNU in modo che possa essere più velocemente sviluppato per migliorarne le prestazioni, o finanzierei degli sviluppatori per realizzare uno strumento adeguato (un'ideuzza l'avrei).

Vogliamo chiamarla Cuba libre winken ? Oppure eCuba?
Si eCuba mi piace cool
In riposta a Carlo Gandolfi

Re: Intervista a e-socrates

di Paola Streibelt -

Caro Carlo,

non so se mi sono spiegata: Noi i video li "compriamo" dalle case editrici, perche' il farli da soli costerebbe troppo....Il problema non é il prezzo dei programmi ma il costo della manodopera. Noi viviamo di quello che vendiamo e il ruolo di etrainer richiede molta applicazione.

Penso che lavorare su OpenOffice sia importante per l'idea os.  Ho visto i tuoi corsi nuovi: sono riusciti molto bene, complimenti!

Abbiamo anche qui dozzine di programmi free e non per fare i video, ma come ho detto, ce ne vuole di tempo.

L'idea di comprare un programma da utilizzare cooperativamente é buona. Comunque, per non aspettare per questo scopo i soldi della EU (che peró non paga mai la software): puoi usare ogni programma anche se non é free per fare i video per la scuola, o no?

La CE vuole con l' eContentplus arricchire di metadati i LO giá esistenti e metterli a disposizione con un sistema distributivo innovativo, per averne una "massa critica" a disposizione *per tutti* (diciamo noi).

Che ne pensi?

eCuba vive cool

In riposta a Paola Streibelt

Re: Intervista a e-socrates

di Carlo Gandolfi -

Il problema non é il prezzo dei programmi ma il costo della manodopera.
Ok certo, il tempo impiegato per produrre il materiale è quello che costa.

Ho visto i tuoi corsi nuovi: sono riusciti molto bene, complimenti!
Grazie

Abbiamo anche qui dozzine di programmi free e non per fare i video,
Preciso che occorre distinguere molto tra il Freeware e il FreeSoftware ovvero tra un software proprietario ma gratuio ed un programma Libero.
Esempio: Explorer è freeware, Firefox è FreeSoftware.

L'idea di comprare un programma da utilizzare cooperativamente é buona.
L'idea che ho è che per sviluppare un progetto collaborativo con lo spirito dell'open content occorra avere strumenti (software) anch'essi open.

Comunque, per non aspettare per questo scopo i soldi della EU (che peró non paga mai la software):
Ok, non paga i programmi, ma pagherebbe degli sviluppatori di software?

puoi usare ogni programma anche se non é free per fare i video per la scuola, o no?
NO! Se lo facessi solo per me Ok, ma in un ottica di progetto aperto in cui per esempio occorre avere la collaborazione per le traduzioni del medesimo tutorial voglio che gli strumenti per farlo siano se non open almeno free.

Esempio: per la traduzione dei tutorial che ho fatto usando Wink è possibile scaricare il file "sorgente", tradurre le didascalie e preparare il filmato tradotto in flash da mettere in rete. Se avessi usato Macromedia© Flash sarebbe possibile solo facendo acquistare un'altra licenza di Flash da parte del traduttore, mentre con wink no.

La CE vuole con l' eContentplus arricchire di metadati i LO giá esistenti e metterli a disposizione con un sistema distributivo innovativo, per averne una "massa critica" a disposizione *per tutti* (diciamo noi).
Non ho chiaro cosa intendi per "arricchire di metadati i LO giá esistenti", ma forse è solo una questione di termini.

In riposta a Carlo Gandolfi

Re: Intervista a e-socrates

di Paola Streibelt -

L'idea che ho è che per sviluppare un progetto collaborativo con lo spirito dell'open content occorra avere strumenti (software) anch'essi open.

Spero non sia un credo religioso, perché potrebbe diventare un impedimento (vedi in seguito).

Mi spiego meglio: lo scopo è di creare una biblioteca aperta di LO, che siano ricercabili, riusabili, aggregabili, multilinguali e multiculturali (in blu la traduzione del testo del bando). E giá molto, non ti pare?

Se adesso diciamo, dobbiamo per prima cosa progettare la software per fare i LO, cominciamo da Adamo ed Eva.

Inoltre: Una rondine non fa primavera. Non penso che siano i programmi il punto chiave per il successo dellinitiativa.

Noi, come iniziatori, dobbiamo dimostrare che l'idea, che noi proponiamo, ha la caratteristica:

  1. che e possibile
  2. che porta benefici notevoli

Cio si puó fare con:

a) creazione

b) pubblicazione

c) scoperta

d) acquisizione

e) accesso

f) uso

dei contenuti digitali per l'apprendimento (quindi esistenti e non).

Condizioni essenziali: come base ci devono essere i vostri interessi comuni definiti chiaramente come usufruttuari e i vostri bisogni ben giustificati.

Ok, non paga i programmi, ma pagherebbe degli sviluppatori di software?

La software per fare i LO? Penso di no, perché giá esiste, i corsi sí.

Specifico: sotto questi termini [ da a) fino a f) ] sí, se è questo che volete, se ha un senso nel concetto completo (vedi punto 1 e 2) e se porta un vantaggio sia qualitativo che economico

Non ho chiaro cosa intendi per "arricchire di metadati i LO giá esistenti", ma forse è solo una questione di termini.

Allego una guida per spiegare il concetto dei metadati. Comunque si tratta dei dati del formato SCORM. Come una scheda didentificazione, un passaporto che permette agli utenti di sapere di cosa si tratta.

Le prioritá sono quelle per rendere i LO classificabili, riusabili ecc. I metadati vengono definiti ulteriormente da noi stessi. Mi spiego meglio: Tu mi mandi la file XY ed io non so cose. La importo in Moodle e ne vedo i metadati (per esempio):

description of a resource, title, author, description, identifier and key words

Cari saluti

Paola Streibelt

In riposta a Paola Streibelt

Re: Intervista a e-socrates

di Carlo Gandolfi -
Ti ringrazio delle precisazioni e del materiale in allegato.
Mi occorre un po' di tempo per riflettere su quanto hai scritto.
Intanto ti lascio questo link di questo progetto che ho trovato oggi:
http://www.cospa-project.org/
Nella sezione cospaware contiene anche del materiale in flash interessante.
Saluti, C.
In riposta a Carlo Gandolfi

Re: Intervista a e-socrates

di Paola Streibelt -

Caro Carlo,

mi fa piacere che passiamo alla fase della riflessione *di gruppo*, che, sonstanzialmente, é la piú fruttuosa!

Grazie per il link interessante. Ti mando il resto per PM. Non dimentichiamoci la deadline.

Saluti cari

Paola